WUARKY – Qui e Ora
WUARKY, romano di Roma, classe 1992.
Ama da subito il vandalismo e l’arte di strada.
Dopo il liceo linguistico, frequenta Officina B5 scuola di illustrazione e si avvicina al mondo dei fumetti e delle fanzines.
Nell’ultimo periodo, si sta dedicando all’arte sovversiva e alla sperimentazione di nuove tecniche.
Quanto sei swag?
Sono così swag che per strada mi chiamano Mara Venier.
Parlaci del tuo lavoro
Ho uno studio a trastevere chiamato KARMA FACTORY dove faccio cose, disegno emozioni e lavoro, o meglio stampo in serigrafia, creo le mie opere, dipingo nuovi poster , invento scenografie e sperimento nuove tecniche; tutto questo insieme a Nemea, 13truth e Naftun colleghi in arte e fratelli di vita.
Mi muovo in diversi ambienti artistici: illustrazione, moda, street art e Tattoo ma in quest’ultimo periodo sono alla ricerca di me stesso alla ricerca della mia strada.
Ho appena concluso la mia seconda mostra, il progetto “Hic et Nunc”, che appoggiandosi sulle salde basi della tradizione latina, rappresentata da Giano che in questa espressione racchiudeva l’invito prezioso a saper sfruttare il momento presente.
Il “qui e ora” oraziano, ripreso secoli dopo dall’esistenzialismo e da Heidegger, diventa un importante monito: l’occasione per cambiare e rinascere è adesso; il tempo della consapevolezza attuale non tornerà più indietro.
Nonostante Giano Bifronte guardi avanti e indietro con i suoi due volti, verso il futuro e verso il passato, l’unica dimensione che ci appartiene veramente e in cui possiamo agire è il presente in cui viviamo.
L’uomo è un essere finito e fragile, che non può prescindere dalla sua collocazione spaziale e temporale, ma che attraverso di essa può entrare nella storia.
In questa mostra racconto l’approccio con il quale mi sono accostato stilisticamente e concettualmente al tema della mostra.
Il mio personale “Hic et Nunc” è una rinascita dalle ceneri, in cui queste ultime sono rappresentate metaforicamente dai sette peccati capitali, reinterpretati sulla base della mia esperienza e contemporaneità: la lussuria diventa bramosia; l’accidia e la superbia, rispettivamente, bipolarità e consapevolezza; l’ira è ribellione; la gola, paranoia; l’invidia e l’avarizia, infine, sono realizzazione e affezione.
Le opere che ho presentato sono dipinte con china, smalto acrilico e foglia d’oro su carta riciclata, sono sette, come i peccati, e assolutamente originali, introdotte da un ottavo lavoro non inedito – L’Addolorata – che nelle vesti di una splendida Madonna trafitta da sette spade fa da chiave di lettura all’intera serie, con lo sguardo sofferente ma risoluto di chi sa che all’ennesimo colpo inferto si può solo rinascere. Questa esposizione vuole dimostrare la mia resilienza … di chi “in ogni ostacolo vede un’occasione”.
Sei tra gli illustratori che portano avanti la fanzine “Apnea”, vuoi parlarci di questo progetto?
Apnea è una fanzine che nasce nel 2016 da un’idea di 4 ragazzi tra illustratori e fumettisti; la rivista ogni anno ha un tema differente, il numero 1 aveva come tema “risveglio” , il numero 3 “crepa”, quest’anno , piccolo spoiler, il tema sarà “resti”.
La fanza è composta da 13 storie Di 13 artisti differenti, ogni storia ha 5 pagine con il tema della rivista; gli artisti, tranne i creatori, cambiano ogni anno a seconda delle scelte del collettivo, per tenere alta la freschezza del prodotto.
Apnea nasceva dall’esigenza di mettere in contatto la nostra piccola _ma sempre in espansione_ comunità di illustratori e fumettisti che frequentavano Trastevere, condensando la nostra collaborazione in brevi storie di 5 pagine che in qualche modo interrompessero la nostra asfissia comunicativa, in un contesto commerciale saturo e drammaticamente competitivo. Una boccata d’aria che ci ha fatto scoprire un magnifico e prolifico mondo sotterraneo e felice, indipendente dalle dinamiche a cui eravamo abituati, il mondo dei festival di autoproduzione sparsi in tutta Italia ed Europa.
Detto questo Apnea è la mia famiglia , grazie a questo progetto ho potuto conoscere l’ambiente diy dei festival di autoproduzione in tutta Europa , senza questa fanzine non avrei conosciuto persone, compagni/ e , amici/e che mi hanno migliorato come persona e come artista ; oltre a questo apnea è stata una sfida Con me stesso nel senso che non avevo mai disegnato un fumetto e grazie a questa fanzine mi sono messo in gioco
P.S. Trovate tutti i numeri precedenti a quello di uscita online su tutte le piattaforme
Sei appena stato in Thailandia, com’è andata?
Considerando che non ero mai uscito dall’Europa e appena sono partito è iniziato il corona virus direi bene ...
Il mio itinerario è stato differente dal solito viaggio in Thailandia. Con la mia compagna abbiamo deciso di iniziare dal nord, cominciando a immergerci nella spiritualità buddista, emanata dalle migliaia di templi sparsi ovunque, in mezzo alla Jungla nella città sulle autostrade, ovunque.
Insomma siamo partiti da Chiang Mai passando per Pai e arrivando a Chiang Rai: nella prima città ho trovato molte somiglianze alla mia amata Roma, la quantità di templi, i vicoli stretti , la popolarità della gente, i mercati delle pulci e lo street food thai ; a Pai invece sembrava tutto fermo agli anni 60, comprensibile dato che la prima strada asfaltata è stata fatta solo 15 anni fa; Spettacolare li ancora puoi trovare i vecchi veri hippie demmerda ma non solo…la natura incontaminata la giungla vera, le grotte enormi e i bambini thai che sono troppo belli, che giocano in mezzo alle risaie.
Rai non mi è piaciuta molto città di passaggio per il Laos.
Dopo il nord ci siamo diretti a koh tao, koh phangan, isole splendide, poi Krabi ultimo baluardo della cultura thai al sud; dopodiché Koh phiphi, koh lipe e Infine Bali dove sarei rimasto seriamente a vivere se non ci fosse stata la pandemia globale e i problemi da risolvere in Italia.
Ho conosciuto la vera povertà e il vero essere a contatto con la natura , ho visto posti nuovi, conosciuto persone fantastiche e sono stato senza canne per 10 gg (poi ho trovato da fumare).
La Thailandia ormai è mangiata dall’Occidente ma se sei una persona in cerca di nuovo riuscirai a trovare sentieri che ti porteranno dove non avevi mai pensato di andare, a vedere animali fantastici e ritrovare te stesso.
Di cosa hai paura?
Ho paura dei tricolori appesi alle finestre
Qual’è la tua canzone della settimana?
Frenchcore s’il vous plait DR. PEACOCK
Drugs are good NOFX
Scialla semper MASSIMO PERICOLO
Cosa pensi dell’attuale movimento street art a roma?
È da quando sono piccolo che disegno e scrivo sui muri; ho iniziato più seriamente quando ho scoperto il mondo dei graffiti, a 14 anni, poi nel lontano 2014, un mio caro amico, Disgusto artista romano, mi ha spronato ad attaccare poster e iniziare un percorso personale di street art.
Fatto questo intro mi sento di dire che ultimamente non sono più vicino al movimento di streetart romano o meglio sento che voglio cambiare e iniziare a vedere la street art a modo mio ,un modo nuovo , fatto di originalità , spunti nuovi e voglia di creare qualcosa di bello.
C’è bisogno di evolversi e creare una nuova corrente parallela alla street art ma cambiando il modo di fare arte di strada.
una cosa da dire c’è, si è persa l’emozione di attaccare originalità e pezzi di se, per questo credo ci sia bisogno di un cambiamento nel modo di essere street artists.
Artista che stimi
Riesci a starnutire con gli occhi aperti?
Si ma non sempre
Meglio pennello o bomboletta?
Anche rullo
Preferisci essere attaccato da uno sciame d’api o da un orso?
Orso perché ancora non ne ho visto uno
Vivi all’interno di un’occupazione storica a Roma, vuoi parlarci della tua esperienza? Ti ha aiutato anche a livello artistico?
Allora da dove cominciare, vivo in occupazione da 7 anni, è tuttora la più grande esperienza di vita che sto facendo , assaporare la libertà sentirne solo l’odore ti fa vivere meglio.
Vivere in un CSOA ha i suoi pregi e i suoi difetti ma alla fine è riassumibile con un’emozione bellissima; mi sento protetto, all’interno di questa rete di persone che la pensano più o meno nella stessa direzione. Tutto questo ti fa sentire meno solo ti fa sperare in meglio anche vedendo con i propri occhi i problemi reali di questa società malata.
Sicuramente vivere in occupazione mi ha dato la possibilità di concentrarmi completamente sulla mia vita d’artista risparmiando ogni euro per metterlo a disposizione del mio percorso.
Senza l’occupazione sarei stato molto limitato a partecipare a tutti i festival DIY e non avrei mai avuto la possibilità di investire tempo nella mia fanzine E nel mio studio a Trastevere.
Quindi in poche parole Se non avessi abitato in un centro sociale non sarei quello che sono ora !!!
Da dove nasce il tuo nome d’arte?
Da un noioso pomeriggio liceale insieme ad Un fratello, fattissimi , cercando di creare il primo profilo Facebook
Che farai da grande?
Lo scopriremo insieme
Descriviti in 3 parole
ANTI FASCIST ACTION
Campari con gin o Compari liscio?
Quello che prende Adriano Vitagrama
Vitagrama..cosa ti viene in mente quando pensi a questa parola?
AMORE
Facci una domanda
Di che colore ha i capelli Lucia ?
Del suo colore naturale… viola!
Quando ci viene a trovare, maledetto?
Appena finisce sta merda di corona virus giuro vengo e famo i bigliettini da visita miei.
Per vedere la collaborazione tra Wuarky e Vitagrama clicca al seguente link
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