WARIOS è un artista, calligrafo e designer, conosciuto soprattutto nella scena dei graffiti.

Nato a Roma, inizia la sua carriera nei primi anni 2000.
Attualmente è specializzato in calligrafia, tipografia e lettering.
Nel 2015 entra a far parte del gruppo internazionale dei “Calligraffiti Ambassadors“.
Ha preso parte a molte esibizioni internazionali ed eventi legati al mondo dei graffiti

Ciao, Warios, da dove viene il tuo nome d’arte?
 
Ciao! Il mio nome è la composizione di lettere che mi piacciono da sempre, è nato quando ero un ragazzino che faceva i tag con gli amici alla ricerca dello stile giusto.
 

Da quel tempo non l’ho mai abbandonato, rappresenta la mia guerra personale, mi ricorda i tempi della play-station 1 e delle scorribande giovanili. È inoltre il mio alter-ego con cui creo arte e lettere.
 
 
Parlaci del tuo lavoro, come nasce, quali sono i primi dettagli che vedi e che ti fanno immaginare il lavoro finito?
 
Cerco sempre di visualizzare l’opera completa ancor prima di iniziare, a secondo di quale superficie sto per dipingere immagino il lavoro già completo e l’impatto visivo che potrà avere…molte volte il risultato non corrisponde all’idea iniziale, ma questa è una prerogativa della calligrafia e dei graffiti.
 
Con cosa ti piace di più dipingere?
 
Lettere
  
Attualmente il tuo nome è molto conosciuto tra gli street artist. Cosa pensi dell’attuale movimento italiano e sopratutto romano?
 
Il movimento della street art ha dato molto negli ultimi decenni, forse è stato prosciugato abbastanza da istituzioni e media, mi sembra quindi un pochino in affanno, tolti i grandi artisti che continuano a spaccare dopo anni.
 
A Roma la scena “street art” mi dà sempre l’impressione di un ambiente un pò troppo politically-correct, poco indipendente e vittima forse di meccanismi un pò antiquati.
 

Personalmente cerco inspirazione e seguo di più altri mondi, quali la musica, il design, il cinema, la grafica e i graffiti.

 
 
Quale writer ti ha influenzato maggiormente all’inizio della tua carriera?
 
Più che un singolo writer all’inizio del mio percorso sono stato influenzato da un mondo fatto di fanzine e graffiti wild-style che mi riempivano la mente, ero appassionato di stile e lettere incazzate.
 
Leggevo tanta roba che proveniva dall’estero quando rimediavo AL e roba così, e con i primi siti web riuscivo a vedere anche parecchia roba americana e al di fuori del territorio italiano.
 
Sicuramente i writer di New York e LA hanno avuto una forte influenza su di me, ma anche parecchi writer italiani.
 
 
 I nomi di tre che invece ti influenzano anche oggi ?
 
Vuoi proprio che faccia i nomi è 😉 …OK se rimaniamo tra i “graffiati” eccoli: Revok, Chaz Bojorquez, Shoe… ma ce ne sono molti altri non solo dal mondo dei graffiti
  
Come sicuramente sai, la street art e i graffiti in particolare, sono
sempre stati emarginati e disprezzati perchè visti come atto di vandalismo. Oggi c’è quasi una corsa alla riabilitazione della street art; entra nei musei, è finanziata dalle istituzioni in alcuni casi. Non pensi che tuttò ciò, in qualche modo, snaturalizzi il significato stesso dei graffiti?
 
La mia premessa è distinguere street art e graffiti, su cui però non vorrei dilungarmi.
 
I graffiti parlano con un codice ben preciso, è normale che non siano capiti dalla massa, anche se fin dagli albori persone provenienti da cinema, arte e pubblicità hanno fin da subito percepito il potere del movimento.
 
I graffiti a mio parere vivranno sempre in bilico tra l’illegalità e i musei, fa parte del gioco. Un writer che espone non snaturalizza il movimento, anzi se rispetta il “codice” può sicuramente dare valore a questa cultura e diffondere la realtà e la vastità artistica della scena, “real recognize real” 🙂

Qual è la lettera che preferisci e quella che invece odi di più?

 Credo che la S sia la lettera che amo di più, per questioni di difficoltà della realizzazione della lettera in alcuni tipo di grafie tradizionali direi la mia più odiata è la X.
 
 
Tre cose che porti sempre con te
 
Se intendi quando viaggio Markers e sketchbook li porto sempre. Cuffie per la musica, snapback e sneakers anche 🙂
 
 
Come stai affrontando questa quarantena? Pensi che influirà sul tuo stile?
 
Essendo un tipo che lavora bene in solitudine direi che la quarantena procede bene, sicuramente sto riscoprendo tecniche e strumenti che non utilizzavo da un pò o che avevo dimenticato.
 
Sto sperimentando parecchio. Fin da sempre mi sono chiuso nel mio lavoro e l’arte quindi aiuta parecchio in questo momento di merda.

Qual è la tua combinazione di colori preferita?
 
Nero bianco rosso
 
Sei spesso in giro, anche all’estero, a dipingere. Fuori dall’Italia, secondo te dove si trova il tuo miglior “pezzo”?
 
Mi piace svariata roba che ho fatto a Berlino, ma i miei pezzi migliori stanno a Roma.
 
 
Ovviamente sei un amante della tipografia, qual è il font che più ti piace utilizzare quando non imbracci il pennino?
 
Sarò scontato ma vado sempre sui classici: Helvetica, DIN, Avenir, Futura per i sans-serif e molti altri, per i graziati: Bodoni, Garamond, Montserrat…ecc.
 
 
Hai mai effettuato lavori con lettere arabe o asiatiche? Pensi che si prestino meglio al tuo lavoro?
 
Mai effettuato lavori che non siano composti da alfabeti occidentali, sicuramente mi ispiro visivamente a scritture orientali, di cui percepisco la bellezza del segno e ne sono affascinato.
 
 
Ti piace sperimentare vari stili o ti concentri solo sul lettering?
 
Il lettering e le lettere sono la mia passione e con la mia arte mi sono specializzato in questo, però ho un passato anche da illustratore, mi piace anche la fotografia, la grafica e i video…sono un designer quindi apprezzo molteplici tipologie di arti grafiche.
 
 
Quando lavori ascolti musica? Se si , qual è la tua playlist?
 
Passo dal rap più underground (85% del totale) alla trap all’elettronica al punk (raramente) al jazz ai classici tipo Elvis e frank Sinatra (poco però)…
 
 
Libro preferito?
 
Il mio libro preferito è IT di Stephen King, per valore affettivo e significato intrinseco ( il film non lo rappresenta in pieno quindi leggeteve er libro se non lo avete fatto )
 
 
Ci consigli un documentario sulla street art da vedere assolutamente?
 
Ovviamente STYLE WARS documentario sulla cultura hip-hop e dei graffiti. Nero d’inferno penso sia una pietra miliare della storia dei graffiti italiana.. ( te mi hai chiesto street art?….mmmm Exit trough the gift shop l’ho apprezzato anche se nutro un pò di dubbi sulla veridicità degli eventi descritti…)
 
 
Vitagrama.. cosa ti viene in mente se pensi a questa parola
 
Vitagrama… mi fa pensare agli aspetti negativi della vita, che tutti in un modo o nell’altro abbiamo vissuto, ma che con quel filo di amaro che rimane ci hanno aiutato a sopravvivere diventare quello che siamo oggi…
 
Facci una domanda
 
La felpa che abbiamo realizzato insieme era nà bomba, Famo le felpe nuove?:)

Magari!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Siamo sempre pronti per stampare!

 
Se volete vedere la collaborazione tra Warios e Vitagrama andate sui seguenti link Warios e Warios Hoodie
 
Se volete vedere le sue opere o per contattarlo andate qui