Fhate Off!
Ciao Fhate Off, da cosa nasce questo nome?
Anche se molte persone pensano che la cosa che sappiamo fare meglio è bere anche ricamare è una nostra passione che portiamo avanti da molti anni con la stessa dedizione.
In quello che fate c’è comunque una sorta di rottura con quello che è il lato “modaiolo” del vostro ambito lavorativo, volete parlarcene?
La realtà è che negli anni sono sempre state le sottoculture a dettare i termini della moda, noi siamo semplicemente rimaste fedeli a quello che siamo e inevitabilmente i nostri prodotti rispecchiano la nostra identità.
Avete da poco tempo dato vita ad un vostro laboratorio/negozio, cosa è cambiato da quando avete aperto ad oggi, durante questo periodo di merda legato al Covid?
Quello che è cambiato può essere riassunto in due parole: Partita Iva. Siamo sempre state sociopatiche quindi il fatto che il covid abbia portato un distanziamento sociale ci è sembrato un sogno ma a un anno esatto dall’inizio di questo sogno abbiamo capito che ci ha rotto il cazzo.
Ci siamo incontrati spesso in giro per i banchetti nei vari spazi legati al mondo del DIY, secondo voi questa scena come ne uscirà da questo periodo?
Ci piacerebbe tanto dire che questo periodo possa avere insegnato alla gente a riscoprire le piccole realtà autoprodotte ma del numero di pacchi amazon che vediamo in giro forse siamo ancora lontani da tutto ciò.
Con quale personaggio storico vorreste cenare?.
Mario Magnotta.
Cosa vuol dire oggi portare avanti un’attività in modo autonomo?
Che non è più tempo la mattina di urlare “NON VOGLIO ANDARE A SCUOLA MAMMA!!!” e prendere in mano le redini della propria vita per entrare nel mondo degli adulti.
È più difficile dare il cattivo esempio o è più difficile dare il buon esempio?
Stiamo ancora cercando di capire cosa è buono e cosa è cattivo.
Quali sono le vostre influenze?
Era solo un po’ di tosse.
Abbiamo seguito le vostre iniziative che avete portato avanti, come la produzione di mascherine o gli asciugamani per il ciclo, volete raccontarci qualcosa di più sul perchè lo fate o cosa vi ha spinto a farlo?
In un periodo di emergenza ci sentivamo di dover mettere a frutto le nostre competenze a servizio della comunità e per emergenza intendiamo anche quella economica che già da prima del Covid subiscono tutte le persone che vivono al di sotto della soglia di povertà.
Molte delle vostre creazioni, se non tutte, esprimono in chiaro quello che pensate su vari temi, dal “FCKNZS al “All Clitoris Are Beautiful”, diciamo che siete molto schierate e non vi nascondete di certo. Come il vostro essere, pensare e agire, influenza anche il vostro lavoro?
Non abbiamo mai nascosto quali sono i nostri pensieri e come abbiamo già detto sopra tutto quello che facciamo è frutto di quello che siamo.
Quanto vi manca andare ad un concerto e quale è stato l’ultimo a cui siete state?
Ci manca come l’aria quando corri con una FFP2. L’ultimo concerto di Federica è stato quello per i 40 anni dalla morte di Valerio Verbano, quello di Fara troppe canne fa.
Vitagrama… la prima cosa che vi viene in mente?
Quanto tempo facciamo passare prima di rispondere alla mail per farvi un preventivo
Fateci una domanda
Sapete chi vi saluta tantissimo?
STCZZ
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